• Aperto dalle 10:30 alle 17:00 tutti i giorni anche festivi

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LA STORIA DI SLIM : nato a Febbraio 2010, entra in Rifugio ad Agosto 2010 da Roure come un ranocchietto pelle ed ossa (da lì il suo nome!). Gentile, silenzioso, schivo. Non ha mai voluto far parte del mondo umano, mai ha richiesto un’interazione o un contatto con noi. Ha vissuto tanti anni in un branco in Rifugio che, pian piano, si è assottigliato a lui e Thurso. Hanno affrontato la loro vecchiaia insieme, spalla-spalla. Con noi è stato sereno: abbiamo rispettato la sua individualità senza forzarlo oltre un limite invalicabile. Il 23 Giugno 2025 ci hai lasciati, sei andato nei verdi prati oltre l’Arcobaleno dove il branco ti aspettava per tornare a giocare. Corri piccolo Slim! Sei libero adesso!

 LA STORIA DI CANDY : Nata nel 2007, fa il suo ingresso in Rifugio nel 2009 da Luserna. Ci lascia per passare il Ponte dell’Arcobaleno il 23 Giugno 2025. Ricordo bene quando ti vidi la prima volta: era il 2018 ed ero una nuova volontaria. Rimasi esterrefatta dalla tua bellezza, dal tuo sguardo sicuro, forte e fiero. Mi chinai per chiamarti verso di me e, sorridendo, mi spiegarono chi eri. Hai vissuto senza contatto umano e così hai voluto continuare a fare. Quel tuo pelo folto appare morbidissimo, una nuvola. Nessuno però ha mai avuto l’onore di sentire quanto è soffice. Imparai a rispettarti, mai provai in questi anni ad allungare la mano verso di te così da non stressarti. Imparai ad ammirarti alla distanza da te scelta. A volte mi sei passata vicina, con la serenità acquisita dal rispetto delle distanze che tu hai sempre preteso e che noi ti abbiamo sempre concesso. Alla fine la vecchiaia ha raggiunto anche te. Sappi, Candy, che nei miei occhi, nel mio cuore, nei miei ricordi tu sei ancora il cane più bello che abbia mai visto in quel lontano giorno del 2018. Vola alto nostra amata Candy!


LA STORIA DI BULL : Bull era un cane di borgata e viveva a Prato Guglielmo, frazione di Paesana. Il suo padrone morì 5 anni fa e lui rimase lì, accudito da una persona che ogni giorno gli portavano cibo e acqua. Lui fiero ed indipendente: mai ha dato un fastidio in tutti questi anni, anche quando la borgata, in estate, si anima. Era conosciuto e benvoluto da tutti. Il 20 Marzo viene recuperato riverso in una bealera ed entra così in Rifugio. E' anziano, sordo, cieco. Purtroppo ha perso la sua autonomia e non è più possibile riportarlo libero a casa. Inizia con noi le terapie per i dolori a base di antinfiammatori e monoclonali. Si integra il cortisone. Tra alti e bassi resiste e, nelle belle giornate di sole lo aiutiamo a raggiungere il prato dove si sdraia beato come se si sentisse di nuovo un pò a casa. Così decidiamo di ricordarlo. Il 3 Giugno ci ha salutati per tornare a correre libero, felice e giovane nei verdi prati al di là del Ponte dell'Arcobaleno. E' stato un onore per noi accudirti in questi 2 mesi e mezzo: Ciao Amico Bull. 
PUFFI : La Storia di questo cagnino serve a dargli dignità, a far sapere a tutti che lui è esistito. Attraverso questa storia non è esistito solo per noi: Buon Ponte Puffi. Sei stato trovato da una brava persona che ti ha visto vagare in difficoltà in un prato e così sei approdato nel nostro Rifugio, nella nostra famiglia. Sei stato toelettato da Bea: abbiamo scoperto di te essere un mashietto di Shitsu anziano e denutrito, con la schiena curva. La massa di pelo a placche è stata rimossa da davanti ai tuoi occhi che hanno finalmente potuto vedere di nuovo il mondo. Sei stato liberato dalle placche che ostruivano le tue possibilità di evacuazione. Per alcuni giorni ti abbiamo alimentato con la siringa e fatto le flebo per reidratarti. In una bella giornata calda, ti abbiamo messo nel prato dove hai sgambettato felice al sole, mangiato e bevuto in autonomia. Dalla visita veterinaria sei risultato disidratato, con una grave infezione all’orecchio il cui timpano era rotto, reni in fase di cedimento e tumore all’ano. Si prosegue con l’antibiotico, cibo Renal, integratore Renal, flebo sottocutanee di Ringer Lattato. Piccolo Puffi, tu non sai leggere i referti e ti senti sempre meglio, ogni giorno. Passeggi felice e scodinzolante in cortile con noi e con gli altri cani che ti guardano con la stessa nostra tenerezza. Siamo pieni di speranze per una tua ripresa e sorridiamo a vederti tutto fiero ed impettito. Appena smetterà di piovere tornerai a sgambettare nell’erba. 17 giorni dopo il giorno del tuo arrivo, Mari arriva in canile e Puffi la guarda felice e scodinzolante dal box. Prepara il necessario per pappe, terapie e flebo. Puffi la aspetta nel suo cestone e lì si addormenta sereno: non si sveglierà più. Ti abbiamo accudito e coccolato per 17 giorni. Ti abbiamo visto felice e spensierato. Ora stai volando e correndo libero oltre il ponte dell’arcobaleno. Noi ti ricorderemo sempre con amore piccolo Puffi.  
                                                                                       LA STORIA DI GUGUK 
Il Rifugio dovrebbe essere un luogo di transito. Non per Guguk: entrato in canile a Dicembre 2017 a circa 8 mesi. Ci ha lasciati il 2 Maggio 2025. Sono le parole di Katia a dire al mondo chi era il nostro Guki, che sempre nei nostri cuori rimarrà: "Caro Guguk, quel nome bizzarro te l'ho dato io il giorno che hai fatto la tua comparsa nella nostra famiglia. Non te ne saresti mai più andato. I tuoi morsi, nell'entusiasmo delle tue folli corse, hanno scandito i nostri giorni, mesi, anni insieme, lasciando a ognuno di noi un qualche ricordo inciso. Mi sono sempre domandata se i tuoi morsi fossero maldestre richieste di coccole oppure baci incompresi da noi umani che crediamo che il nostro linguaggio sia universale. Non lo è. E infatti non abbiamo saputo come dirti addio. Ora non ci sarà più in Guguk da aprire con cautela, un Guguk al quale arruffare il pelo sulla schiena dove ti piaceva tanto. Mi spiace, piccolo Cane, di non aver saputo comprendere fino in fondo il tuo mondo, la tua storia e i tuoi desideri. Non siamo niente di speciale noi umani, caro Gughi. 
                                                                                                    LA STORIA DI BOBI 
BOBI ha perso il suo riferimento alla morte del suo padrone e i famigliari restanti non sono stati in grado di ricrearlo quel legame; per cui Bobi diventa difficile da gestire, da controllare, scappa e non collabora.  Non sapendo come fare gli legano una corda al collo che gli lacera le carni: il dolore lo rende aggressivo ed ancora più ingestibile e pericoloso. Su segnalazione dei vicini, andiamo coi veterinari ASL e i vigili a portarlo via da quella brutta situazione, non prima di averlo addormentato, e lo ricoveriamo in clinica. L’infezione è estesa e i tessuti sono da pulire ogni giorno. Bobi però ha male ed è molto arrabbiato: per medicarlo tutti i giorni devono sedarlo altrimenti darebbe sfogo a tutta la sua rabbia. 
Dopo 10 giorni di clinica lo portiamo in canile: gli spazi più ampi del box lo rasserenano un po' ma lui è ancora tanto arrabbiato. Non comprende cosa gli sia successo né il perché sia un prigioniero senza colpe. Dal box non esce, ma ogni giorno ci avviciniamo alla rete con buoni bocconcini affinchè impari a conoscerci e a non aver paura di noi. Finalmente dopo quasi un mese di prigionia e con l’aiuto di Elena, il nostro educatore cinofilo, prendiamo il coraggio a 4 mani e gli apriamo il box e lo accompagniamo nel recinto di sgambamento . Finalmente può tornare a correre, annusare e un po’per volta si rasserena sempre di più. Da quel momento il suo recupero migliora costantemente, rispettando i suoi tempi e i suoi spazi.
 Non dimenticherà mai il maltrattamento subito. Possiamo solo continuare a confermargli che ora è al sicuro, accudito e protetto e che può riprendere fiducia nell’essere umano. Si è riappropriato di quelle libertà essenziali all’equilibrio psicologico di ogni individuo. Probabilmente non avrà mai più una sua famiglia, una sua casa. Noi faremo del nostro meglio per Bobi per essere la sua “famiglia”, la sua “casa”.

 Stasera raccontiamo una storia, la storia di Dado. Tra Natale e Capodanno, una mattina, arriva una chiamata da Paesana. Hanno sentito piangere un cane tutta la notte, ma non lo vedono. Loris arriva sul luogo e si incammina tra la vegetazione seguendo questo pianto disperato. Arriva al ciglio dell' argine del Po e, al fondo, c'è lui. Un vecchietto pelle ed ossa, con il pelo arruffato, cieco, sordo, disperato ma illeso. Ha lo spezzone di uno spago al collo. È terrorizzato e cerca di mordere Loris per difendersi. Loris non demorde: prende il kennel, ridiscende l' argine, riesce a mettere dentro il nonnino e, in un percorso stile Spartan Race, riesce a portare il kennel in cima all' argine. Lì nota un albero con uno spezzone di spago: è lo stesso. 
Era stato legato lì, a morire di stenti, di freddo, predato. Lui ha rotto quello spago, si è liberato. Ma, cieco, è caduto dall' argine di nuovo in balìa di sé stesso. Così, Dado arriva da noi. È spaventato ed arrabbiato. Le settimane passano e lui inizia a fidarsi di questi umani che non vede, non sente, ma di cui percepisce l'odore, la presenza: gli portano cibo buono, acqua fresca, coperte calde, asciutte, pulite. Arriva il momento in cui si fa toccare e scopre la sensazione di una carezza: gli piace. Riusciamo ad applicargli il chip e a fargli il vaccino. Dado sgambetta traballante in cortile quando una giovane coppia arriva a farci visita per vedere come cresce la cucciola che a breve adotteranno. Tornano il giorno dopo: timidamente chiedono notizie del vecchio cane, Dado. Chiedono se è adottabile. Chiedono se possono adottarlo loro. E oggi questa storia si chiude: Dado è a casa. Una casa dove sarà accudito per ogni giorno che gli resterà da vivere. Dado, nella sua vecchiaia, è rinato e, da oggi, inizia a vivere! 
Buona pienissima vita Dado. Grazie splendida coppia dal cuore immenso.

 Oggi, 30 dicembre 2024, abbiamo salutato Cucciolo. È arrivato da noi già anziano ed è rimasto con noi tanti lunghi anni. Era forte, vigoroso e pizzicava ogni volta che qualcosa non gli era gradito. Ha legato con alcuni volontari di suo gradimento e queste persone per tanti anni l' hanno portato a spasso. Negli ultimi tempi era diventato mansueto e gentile accettando le manipolazioni per pulirlo ed aiutarlo ad alzarsi. Oggi è tornato Cucciolo il giovane, raggiungendo chi lo ha preceduto e, insieme agli altri angeli canini, vegliera' sui suoi compagni ancora un rifugio. Certamente non sarai da noi dimenticato: ti abbiamo voluto bene e rimarrai sempre con noi, nei nostri cuori, nei nostri ricordi. CIAO CUCCIOLO.