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Difendi insieme a noi gli animali selvatici. Il tuo aiuto è fondamentale, firma subito la petizione e condividila con i tuoi contatti.

La Legge di Bilancio, approvata alla fine dello scorso anno, contiene una drammatica modifica della Legge 157/92, in base alla quale i cacciatori possono essere autorizzati dalle Regioni ad entrare praticamente ovunque, anche nei parchi, nelle aree protette e nelle città, per attuare cosiddetti “piani di controllo della fauna selvatica”.

Questa nuova normativa riguarda tutte le specie cacciabili, che sono tutte indistintamente a rischio di abbattimento e senza necessità di una valutazione scientifica preventiva.

Anche i piani preesistenti di contenimento di alcune specie, come i cinghiali (per i quali esiste anche un piano straordinario per la gestione della Peste Suina Africana) hanno sinora prodotto solo un aumento numerico degli esemplari.

Con il recente decreto Asset approvato definitivamente in Parlamento sono state introdotte ulteriori novità che favoriscono la lobby dei cacciatori: di fatto è stato aggirato il divieto europeo di caccia con i proiettili in piombo nelle zone umide, è stato depotenziato il parere dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) per la stesura dei calendari venatori e si sono introdotte limitazioni per ottenere le sospensive dai TAR che in tanti casi hanno consentito di ridurre i periodi di caccia e il numero delle specie cacciabili.

In Trentino, poi, si stanno emanando leggi da parte delle province di Trento e Bolzano per spianare la strada agli ordini di abbattimento di lupi e orsi che finora siamo riusciti a fare sospendere per le violazioni della Direttiva Habitat e in tutto questo il Ministero dell’Ambiente è sempre più esautorato dalle sue competenze sulla fauna selvatica.

Insomma, si stanno demolendo di fatto i capisaldi della nostra legislazione ambientale (legge 157/92 e legge 394/91) e occorre fronteggiare questa deriva.

Per questi motivi, chiediamo al Presidente della Repubblica, quale massimo Garante della Costituzione, di esigere dal Governo, dal Parlamento e dalle Amministrazioni locali il rispetto dell’articolo 9 della Costituzione sulla tutela della biodiversità, fermando in tal modo i continui attacchi agli animali selvatici che ormai si registrano quotidianamente.

Fermiamo la strage!

Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection


Come di consueto, anche quest’anno, è stata rinnovata la campagna istituzionale “Amami e basta” in collaborazione con ANAS, società del Gruppo FS Italiane che si occupa di infrastrutture stradali e che gestisce la rete di strade statali e autostrade di interesse nazionale. Un’iniziativa di spicco, di cui andiamo fieri, e a cui la stampa nazionale dà sempre grande visibilità grazie alla diffusione capillare del nostro comunicato stampa. 

Questa campagna istituzionale, lanciata con l’hashtag #AMAMIeBASTA, è pensata appositamente per sensibilizzare contro il fenomeno dell’abbandono degli animali. L’obiettivo è quello di ricordare il grave impatto che questo gesto può avere in primis sull’animale stesso che lo subisce, ma anche sul resto della società. L’abbandono è una crudeltà per gli animali e al tempo stesso una minaccia per la circolazione stradale. 

La campagna, grazie a una creatività chiara e d’impatto, invita ogni persona che incontri un animale randagio o vagante che rappresenti un pericolo per la circolazione lungo la rete stradale e autostradale di Anas a informare le Forze dell’Ordine al numero unico di emergenza 112 (Forze di Polizia e Vigili del Fuoco) e, per le strade di competenza Anas, di segnalare la presenza dell’animale al numero verde “Pronto Anas” 800.841.148.



Chiediamo al Governo e alle Regioni di non mettere in pratica i piani previsti dall’emendamento “caccia selvaggia” che consente ai cacciatori di uccidere animali selvatici praticamente ovunque: nei parchi, nelle aree protette e nelle città. Inoltre, LNDC Animal protection ha deciso di aderire alla raccolta firme promossa da Cadapa per un Referendum che chieda l’abolizione totale della caccia, da presentare nel 2024.

Insieme possiamo vincere questa battaglia contro le uccisioni indiscriminate di animali selvatici fuori controllo. Il tuo aiuto è fondamentale, firma la petizione e condividila con tutti i tuoi contatti.

Questa nuova norma non riguarda solo i cinghiali, come vuole sostenere qualcuno: tutte le specie cacciabili sono a rischio di abbattimento, tutto l’anno e persino nelle aree protette o urbane. Di fatto, così facendo niente e nessuno potrà fermare i cacciatori.

La caccia è praticata da sempre nel nostro Paese e LNDC Animal Protection si batte senza sosta per la sua abolizione da decenni. Ora, siamo arrivati al punto di non ritorno, si stanno demolendo i capisaldi della nostra legislazione ambientale (legge 157/92 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” e legge 394/91 “Legge quadro sulle aree protette”) e le prerogative istituzionali del Ministero dell’Ambiente, che di fatto viene privato delle sue competenze in materia di fauna selvatica, per trasferirle nelle mani del Ministero dell’Agricoltura.

Ciò significa separare la tutela della fauna da quella delle aree protette, degli habitat e della biodiversità: una scelta del tutto priva di logica e irragionevole, soprattutto in un momento come questo dove la crisi climatica e l’impoverimento degli ecosistemi sono una realtà di fronte alla quale non possiamo chiudere gli occhi.

Prevedere la possibilità di cacciare in città, in parchi e riserve naturali che sono frequentati da cittadini, escursionisti, bambini (magari impegnati in attività di educazione ambientale) è pericolosissimo anche per le persone. I dati dell’Associazione Vittime della Caccia per la stagione 2021/2022 già attestano un numero di oltre 20 morti e oltre 60 feriti a causa dell’attività venatoria. Ora rischiamo che i numeri aumentino a dismisura, senza contare le uccisioni, definite “accidentali”, di animali da compagnia scambiati per animali selvatici.

Per tutte queste ragioni, richiediamo a gran voce al Governo e alle Regioni, ma anche a tutti i Prefetti e ai Sindaci, di fare quanto in loro potere per fermare l’attuazione della legge che permette la caccia anche in città e nelle aree protette.

Questo è un primo passo obbligato verso un’Italia unita contro la caccia e nella costruzione di un nuovo rapporto con tutti gli animali selvatici nel quale trovino finalmente realizzazione i principi di protezione e di rispetto a loro dovuto.

 

Siamo Tutti Sotto Tiro
Diciamo NO alla caccia

https://lndcanimalprotection.org/petizione/siamotuttisottotiro/


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